Nel 2025 arriva la stretta sulla pensione, i lavoratori avranno delle condizioni meno favorevoli rispetto ai pensionati del 2024.
Chi accederà alla pensione di vecchiaia nel 2025, con 67 anni di età e 20 anni d contributi, riceveranno un assegno INPS più basso, rispetto a chi è uscito nel 2024.
La riduzione dell’importo è dovuta ai coefficienti di trasformazione che cambiano ogni due anni. I coefficienti sono stati introdotti dalla Riforma Fornero.
La Riforma Fornero ha rivoluzionato il sistema previdenziale italiano, introducendo, ogni biennio, l’adeguamento delle pensioni attraverso i coefficienti di trasformazione.
Il calcolo con i coefficienti risulta più conveniente quanto più alta è l’età in uscita dal lavoro. I coefficienti hanno l’obiettivo di adeguare gli importi all’aspettativa di vita. Inoltre, l’aspettativa di vita incide anche sui requisiti anagrafici o contributivi. Il concetto di base è: “più si vive più si deve allontanare la pensione”. Si tratta di un meccanismo molto particolare che è al centro di molte discussioni. L’aspettativa di vita, al momento, è bloccata fino al 2026.
La Riforma Fornero del 2011 ha ribaltato il calcolo della pensione, con l’introduzione dei coefficienti di trasformazione aggiornati in base all’aspettativa di vita della popolazione. I coefficienti si applicato sul montante dei contributi. La variazione dei coefficienti determina l’importo della pensione. Come detto, se la stima di vita si allunga i coefficienti diminuiscono di valore, pertanto, il pensionato otterrà una prestazione pensionistica più bassa.
Chi esce dal lavoro per accedere alla pensione anticipata contributiva con un’anzianità contributiva di venti anni e un’età anagrafica di 64 anni, ha diritto a un assegno pensione calcolato con un coefficiente del 5.184. Ad esempio, Giorgio lascia il lavoratore a 64 anni per accedere alla pensione anticipata contributiva con 20 anni di contributi, il suo montante contributivo è di circa 250.000 euro, la sua pensione sarà di 12.960 euro annui.
Se invece, Giorgio decide di lasciare il lavoro all’età pensionabile di 67 anni, considerando lo stesso montante contributivo di 250.000 euro, la sua pensione sarà di 14,307 euro anni. Il coefficiente applicato è di 5,723.
I coefficienti variano ogni due anni, ed ecco che nel 2025 l’assegno potrebbe subire un taglio significativo. Al momento non si conosco i nuovi coefficienti, ma il rischio delle future pensioni più basse nel 2025 è concreto. Ricordiamo che i coefficienti sono generali e si applicano per tutte le misure pensionistiche e per le pensioni calcolate con il sistema contribuivo (cioè coloro che hanno versato il primo contributo dopo il 31 dicembre 1995).
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