Posso licenziarmi e accedere alla pensione anticipata?

Perdere il lavoro crea incertezze sulla futura pensione, in quest’articolo esaminiamo il caso in cui il lavoratore si licenzia e vuole accedere alla pensione anticipata.

Ci sono varie forme di pensionamento anticipato nel nostro sistema previdenziale: l’APE Sociale, la pensione anticipata, la pensione contributiva anticipata e la Quota 103.

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Posso licenziarmi e accedere alla pensione anticipata (dolomitics.it)

L’APE sociale è una prestazione a carico dello Stato che accompagna fino alla pensione. I requisiti richiesti sono 63 anni e cinque mesi di età e almeno trenta anni di contributi. Il requisito contributivo aumenta a 36 anni per i lavoratori che svolgono un’attività lavorativa considerata gravosa e pesante.

In pensione dopo il licenziamento: 4 misure che lo permettono anche nel 2025

L’APE sociale prevede quattro categorie di tutele: caregiver, disoccupati, invalidi e appartenenti a una delle 15 categorie di lavori gravosi. Precisiamo che la tutela di disoccupati, considera i lavoratori che hanno perso il lavoro involontariamente e hanno terminato di percepire la NASpI da almeno tre mesi dalla presentazione della domanda.

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In pensione dopo il licenziamento: 4 misure che lo permettono anche nel 2025 (dolomitics.it)

Pertanto, chi si licenza non rientra in questa categoria. Ma se il lavoratore svolge una mansione gravosa e si licenzia, se ha maturato i requisiti richiesti, può accedere al pensionamento con l’APE sociale. L’importo dell’assegno non può superare i 1.500 euro mensili, e la prestazione è erogata per dodici mensilità, non è prevista la quattordicesima e la tredicesima.

Poi, la pensione anticipata che non prevede tutele e il lavoratore che si licenzia e ha raggiunto un’anzianità contributiva di 42 e 10 mesi se uomo e 41 e 10 mesi se donna, può accedere a questa misura a prescindere dall’età anagrafica. Inoltre, prevista una finestra di tre mesi dall’erogazione dell’assegno pensionistico.

La pensione contributiva che prevede l’accesso con 64 anni di età e un minimo di 20 anni di contributi effettivi, sono esclusi da questa misura i contributi figurativi. L’importo dell’assegno con questa forma pensionistica volte l’assegno sociale oppure 2,8 volte per le donne con un figlio e 2,6 volte per le donne con due figli e più. Inoltre, prevede un importo dell’assegno con un tetto massimo fino all’età pensionabile con la pensione di vecchiaia pari a cinque volte il minimo (nel 2024 è pari a un importo lordo di 2.993 euro mensili).

La pensione Quota 103 che prevede l’accesso a 62 anni e un’anzianità contributiva di 41 anni, anche in questo caso non ci sono tutele. Pertanto, se il lavoratore si licenzia e ha maturato i requisiti richiesti, può accedere a questa misura.

La Quota 103, l’Ape sociale e anche altre misure pensionistiche in scadenza al 31 dicembre 2024, saranno prorogate nella legge di Bilancio 2025.

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