La legge 104 prevede di poter usufruire di 3 giorni di permessi retribuiti al mese, ma se non vengono sfruttati vengono pagati un busta paga o si perdono?
In Italia la legge 104/92 stabilisce alcuni diritti, agevolazioni e tutele sul mondo del lavoro dedicati ai lavoratori con disabilità. La stessa normativa si rivolge anche ai caregiver di persone disabili, permettendogli ad esempio di usufruire di alcune agevolazioni fiscali o di permessi retribuiti dal lavoro.
Lo scopo è quello di rendere l’esperienza lavorativa il più agevole e inclusiva possibile, permettendo alle persone affette da disabilità di gestire i propri impegni lavorativi e di salute nel migliore dei modi.
Tra le agevolazioni principali della 104, per ottenere la quale è necessario un verbale di invalidità, troviamo ad esempio la possibilità di acquistare veicoli o alcuni tipi di dispositivi elettronici con Iva agevolata al 4%. Oppure i permessi retribuiti sul lavoro.
In particolare si tratta di 3 giorni di permessi retribuiti al mese, oppure di permessi orari giornalieri di un’ora o 2 ore al giorno, in base al proprio contratto. Contratti pari a 6 o più ore al giorno possono sfruttare 2 ore di permesso, mentre quelli inferiori a 6 ore, un’ora di permesso.
Ma cosa succede a questi permessi se non vengono fruiti? Alcuni potrebbero domandarsi se siano cumulabili nei mesi successivi oppure se è possibile ricevere una compensazione in denaro per i permessi non utilizzati.
La risposta è negativa in entrambi i casi. I permessi 104 non sono cumulabili nel corso dei mesi: in altre parole non è possibile accumulare i permessi di gennaio, febbraio e marzo per poi sfruttare 12 giorni di permesso nel mese di aprile. Inoltre non possono essere compensati in denaro.
I lavoratori con 104 devono dunque tenere presente che, in caso di necessità, dovranno usufruire dei permessi nel mese a cui essi fanno riferimento. Inoltre non riceveranno alcun compenso in denaro per permessi non sfruttati.
Un altro elemento da ricordare è che la fruizione dei permessi 104 non è obbligatoria. Nel caso in cui non si usufruisca dei 3 giorni di congedo, le agevolazioni della 104 non subiscono modifiche anche per i mesi successivi.
Da una parte, dunque, la normativa permette di usufruire di questa agevolazione senza il rischio di incorrere in provvedimenti disciplinari, licenziamenti o mancata retribuzione (se non è il datore di lavoro, a pagarli, subentra l’INPS). Dall’altra, però, bisogna anche sapere come utilizzare queste agevolazioni, per evitare il rischio di problemi o sanzioni.
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