La settimana lavorativa corta è divenuta realtà anche in Italia, ma solo per alcune categorie di lavoratori: ecco chi potrà usufruirne.
Quando ci si sveglia il sabato o la domenica si ha spesso la sensazione che la settimana sia volata e che non c’è stato altro che il lavoro. Tendenzialmente tutti i lavoratori hanno diritto ad un giorno di riposo a settimana e ci sono alcuni fortunati che possono addirittura godere di due giorni di riposo a settimana.
Sia in un caso che nell’altro ci si trova ad accorgersi in fretta che il tempo a disposizione per compiere tutto ciò che serve al di fuori del posto di lavoro è limitato e spesso ci si trova a dover fare le cose di fretta e a doversi stressare anche nell’unico (o unici) giorno in cui in teoria ci si può dedicare al relax e al riposo.
Appare chiaro dunque come la strutturazione delle giornate lavorative non sia favorevole a garantire uno stile di vita sereno e qualitativo. Vivere per lavorare equivale ad essere ai lavori forzati, una condizione nella quale si dovrebbe trovare esclusivamente chi ha un debito da pagare con la società.
Si fa presto a dire che è il lavoratore che può decidere di concedere meno tempo al lavoro, poiché da dipendente non si ha il controllo del tempo da dedicare alle mansioni lavorative e soprattutto spesso ci si trova costretti a lavorare 6 su 7 per 8 o più ore al giorno, il che equivale a non avere tempo per altro.
La situazione non migliora affatto per chi è un libero professionista. Spesso queste figure professionali sono costrette a lavorare più delle classiche otto ore giornaliere per rispettare dei tempi di consegna, ma anche a non prendersi giorni di pausa poiché la loro condizione lavorativa non garantisce guadagno senza lavoro. Non esistono dunque giorni feriali né tantomeno tutele quando si è in malattia.
Al di fuori dai confini nazionali si è capito che è necessario migliorare la quality of life dei dipendenti pubblici e privati, consentendo loro di lavorare di meno durante il giorno e durante la settimana. Nella maggior parte dei Paesi nordici la giornata lavorativa è di 6 ore, ma soprattutto una volta finito l’orario di lavoro il dipendente ha il diritto di non essere disturbato (idea che è stata riproposta in parlamento con il dl sul diritto di disconnessione dal lavoro).
Ci sono anche Paesi o singole città (Valencia è una di queste) in cui è stato approntato l’esperimento della settimana lavorativa corta, ovvero in cui si lavora solo 4 giorni a settimana. Un’idea che è stata riproposta anche dalle nostre parti con l’inserimento dei contratti a settimana corta per alcune figure della PA.
Ci si è accorti infatti che esistono delle mansioni negli uffici pubblici che non necessitano della presenza 6 giorni su 7 e dunque sono stati pensati dei contratti che consentono a queste figure professionali di lavorare solo 4 giorni a settimana. Si tratta di chi svolge mansioni d’ufficio non a contatto con il pubblico e chi si occupa di mansioni tecniche e manutentive.
Un beneficio per pochi, insomma, volto semplicemente ad ottimizzare le risorse e gestire meglio l’orario lavorativo. Queste figure professionali vedranno concentrare le 36 ore settimanali in soli 4 giorni (9 ore al giorno), invece che in 6 (6 ore lavorative al giorno). Questa possibilità non sarà concessa a chi lavora con il pubblico e nemmeno ai docenti, la cui attività lavorativa sarà sempre sottoposta ai calendari scolastici.
Grave incidente al Paradiso delle Signore: un colpo di scena coinvolgerà Silvana e Concetta nelle…
Le anticipazioni in arrivo dalla Turchia di Endless Love rivelano che presto Nihan dovrà fare…
Vuoi portare l'atmosfera di Natale anche a tavola? Questo runner venduto su Amazon è un…
Tra le tante cose da mettere in valigia prima di un viaggio, l'etimologia ci consiglia…
Quando pulisci il forno non ti dimenticare anche del doppio vetro: se è sporco, ecco…
Il Paradiso delle Signore anticipazioni puntate dicembre: Umberto, dopo aver perso l'affetto della sua famiglia,…